Servizio TV con Le Iene sulla profilazione degli utenti

Oggi è andato in onda il servizio TV de Le Iene dove ho dato un mio piccolo contributo tecnico mostrando alcune caratteristiche della profilazione che le App fanno degli utenti tramite smartphone e PC. La navigazione, l’utilizzo dei dispositivi, la voce, le scelte che si fanno, sono tutti elementi che portano le aziende che stanno dietro ai grandi colossi del web e delle applicazioni a conoscerci meglio per poterci proporre servizi e beni sempre più mirati, il tutto chiaramente finalizzato a ottenere un ritorno d’investimento sempre maggiore dalla pubblicità o vendere un numero maggiore di beni e servizi.

Le Iene - Paolo Dal Checco - Profilazione Online

Nel servizio TV de Le Iene, con la iena Nicolò De Devitiis, possiamo ascoltare le interessanti osservazioni di esperti come Rudy Bandiera – divulgatore, creator e docente di online marketing – Veronica Gentili – esperta di Facebook marketing – e Joe Toscano – ex consulente di experience di design di Google – che raccontano dal loro punto di vista le varie sfaccettature della profilazione online.

Non è una novità che le applicazioni, così come i social network come Facebook, Linkedin, Twitter, Instagram ma anche qualunque sito web possano monitorare il comportamento degli utenti per tracciarne e profilarne i gusti. Importante però è esserne consapevoli, poter scegliere come e cosa lasciare che le aziende sappiano di noi ed eventualmente filtrare ogni tanto eventuali servizi troppo intrusivi.

Le Iene - Il prodotto sei tu - Come le App creano il tuo profilo

La profilazione, quindi, è un elemento ormai imprescindibile da qualunque servizio, i proprietari dei siti web conoscono chiaramente i nostri gusti di navigazione così come i social network. Il servizio de Le Iene, per Mediaset, mostra però come il tutto raggiunge livelli a volte maggiori di quello che tipicamente gli utenti immaginano quando installano un’App o utilizzano un servizio, sito web o social network come Instagram, Facebook, Linkedin o Twitter.

Diverse tracce che lasciamo dietro di noi durante il nostro uso quotidiano del web poi possono, tramite tecniche di ricerca online tramite OSINT, permettere anche a terzi di conoscere particolari che non ritenevamo di aver svelato, ma questa è un’altra storia e troveremo certamente il tempo di parlarne più avanti.


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