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Cellebrite annuncia il servizio di sblocco PIN per iPhone 5s, 6 e 6 plus

Messaggio Twitter di Shahar Tal con annuncio sblocco PIN di iPhone 6 plusCon un tweet, il responsabile della ricerca in ambito forense della società israeliana Cellebrite, Shahar Tal, ha annunciato pubblicamente [WBM] che Cellebrite è in grado di trovare il PIN dagli smartphone Apple iPhone 5S, 6 e 6+ e sbloccarli, cosa che fino a qualche giorno fa sembrava possibile soltanto con gli iPhone 4S, 5 e 5C.

Tutti ricorderanno il caso dello sblocco dell’iPhone 5C di San Bernardino richiesto dall’FBI del 2016 e la notizia della settimana scorsa dell’iPhone 5S di Tiziana Cantone sbloccato su richiesta dalla Procura di Napoli, il primo risolto grazie a una società esterna di cui non è mai stato confermato il nome ma che in tanti ritengono essere l’israeliana Cellebrite, mentre per il secondo – avvenuto per coincidenza pochi giorni prima il comunicato di Cellebrite – non ci sono ancora conferme ufficiali né sul metodo utilizzato né sugli autori per quanto sui giornali si parla di una collaborazione tra i Carabinieri di Napoli e l’Ing. Carmine Testa [WBM] senza cenni a interventi esterni.

Le informazioni presenti sul sito web della Cellebrite, incluse le pagine relative al servizio CAIS tramite il quale l’Autorità Giudiziaria può richiedere il servizio di sblocco PIN presso i laboratori Cellebrite a Israele o Monaco, non sono ancora state aggiornate ma ormai la nuova funzionalità del servizio sembra confermata anche dalle domande che diversi utenti hanno posto a Shahar sul suo profilo twitter. Messaggi di complimenti, come il “congrats on the new capability” cui Shahar Tal risponde con un  “Who said anything about ‘new’?” lasciando persino trapelare come la funzionalità di sblocco dei nuovi iPhone non sia una novità per la società israeliana.

Come sbloccare il PIN di iPhone con Cellebrite

Fino a pochi giorni fa infatti il servizio CAIS (Cellebrite Advanced Investigative Services) che permette di trovare il PIN dei dispositivi iOS (iPhone, iPad) a 32 bit e 64bit e Android per sbloccarli ed acquisire copia forense veniva offerto soltanto per i seguenti dispositivi:

  • iPhone 4S / 5 / 5c, iPad 2 / 3G / 4G, iPad mini 1G, e iPod touch 5G con iOS 8.x (8.0 / 8.0.1 / 8.0.2 / 8.1 / 8.1.1 / 8.1.2 / 8.1.3 / 8.2/ 8.3 / 8.4 / 8.4.1) or iOS 9.x (9.0 / 9.0.1 / 9.0.2 / 9.1 / 9.2 / 9.2.1 / 9.3 / 9.3.1 / 9.3.2)
  • Samsung Galaxy S6, Galaxy Note 5 e Galaxy S7 con tutte le versioni Android versions fino a e inclusa la Android Marshmallow 6.0.1

Per chi non la conosce, Cellebrite è una delle società leader in campo di mobile forensics, che fornisce il prodotto UFED utilizzato quotidianamente dai consulenti informatici forensi che eseguono perizie su cellulari e smartphone. La funzionalità di sblocco PIN da alcuni cellulari e smartphone era in parte già realtà grazie agli strumenti in dotazione a diversi studi di Informatica Forense, quali il Cellebrite UFED, il Micro Systemation XRY, l’Oxygen Forensics o l’IPBOX ma soltanto per alcune versioni di Android e per le vecchie versioni di iOS (iOS 7 e in parte iOS 8). Per gli iPhone con versione del Sistema Operativo iOS 7 è persino possibile lo sblocco pin quando il dispositivo è disabilitato e richiede di connettersi a iTunes per ripristinare il cellulare.

Sblocco del PIN di un iPhone disabilitato

Le versioni successive di iOS (quindi tutti gli iPhone inclusi quelli con processore a 64bit) non sono supportate da nessuno di questi tool e quindi il servizio di sblocco PIN e password da cellulare fornito da Cellebrite diventa strategico in caso di perizia tecnica informatica su dispositivi mobili in ambito giudiziario, considerando però che la momento non supporta ancora i dispositivi con processore A9 come iPhone 6s, iPhone 6s plus e iPhone 7 e non è compatibile con smartphone con processore A10 Fusion come l’iPhone 7 e iPhone 7 Plus.

Cellebrite deve essere infatti riuscita a superare le protezioni impose dal meccanismo di secure enclave, che come descrive Apple a pagina 12 della sua Guida Ufficiale sulla Sicurezza dei Dispositivi iOS [WBM] comanda i ritardi dell’inserimento del PIN lock sui dispositivi con processore A7 o successivi. Secure Enclave impone infatti i seguenti ritardi tra i tentativi di inserimento del codice: da 1 a 4 tentativi nessun ritardo, al quinto tentativo 1 minuto di ritardo, al sesto 5 minuti, al settimo e ottavo 15 minuti, al nono 1 ora. Un ulteriore tentativo errato d’inserimento PIN porta l’iPhone nello stato di disabled, disabilitato, oppure ne avvia il ripristino se “Impostazioni > Touch ID e codice > Inizializza dati” è attivato.

Shahar, con ulteriori tweet, ringrazia il suo team per gli obiettivi raggiunti e per il supporto dato alla giustizia in tutto il mondo, in particolare nei casi relativi a molestie su minori che vengono catturati e imprigionati grazie al lavoro dei ricercatori che permettono alle Forze dell’Ordine di acquisire in maniera forense i dati presenti sugli smartphone per utilizzarli come elementi probatori.

In base alle informazioni presenti in rete, il servizio CAIS di sblocco PIN e password di iPhone e Android possiede le seguenti caratteristiche e limitazioni:

  • il servizio può essere richiesto solamente dall’Autorità Giudiziaria, in ambito d’indagini per processi penali o civili;
  • l’operazione di PIN unlock costa circa 1.500 dollari;
  • l’unlock del PIN non supporta ancora i dispositivi con processore A9 come iPhone 6s, iPhone 6s plus e iPhone 7 né quelli con processore A10 Fusion come l’iPhone 7 e iPhone 7 Plus
  • il servizio di sblocco viene offerto soltanto presso le sedi Cellebrite, è quindi necessario portare di persona lo smartphone da loro o spedirlo;
  • non è possibile assistere all’operazione di sblocco del PIN o della password del dispositivo;
  • al termine dell’attività tecnica viene fornito al committente il codice PIN con il quale il cellulare è bloccato.

Risultati del sondaggio ONIF sull’Informatico Forense

Questionario sulla figura del Consulente Informatico ForenseSono stati pubblicati i risultati dell’elaborazione dei dati acquisiti grazie al sondaggio anonimo realizzato dall’Associazione ONIF circa la figura professionale dell’informatico forense, predisposto al fine di consentire di conoscere meglio il contesto e le modalità con cui e in cui opera chi svolge il mestiere di Consulente Informatico Forense  in Italia.

L’elaborazione dei risultati della sua compilazione, terminata il 31 dicembre 2015, ha richiesto del tempo ma i risultati sono davvero interessanti e sulla linea di quelli già ricavati a suo tempo dall’Associazione IISFA a livello nazionale e dalla SANS a livello internazionale. La figura del Consulente d’Informatica Forense ha ancora dei tratti incerti e da definire, a causa anche di carenze legislative e di regolamentazione che fanno sì che le conoscenze, i prezzi, la preparazione, i titoli, la professionalità, gli strumenti, l’esperienza possano variare in modo ancora sostanziale da consulente a consulente.

Il sondaggio ONIF è interamente dedicato alla professione dei Consulenti Informatici Forensi, coloro quindi che operano come attività prevalente nell’ambito delle perizie informatiche forensi come CTP, CTU, CT del PM o Perito del Giudice, anche in ambito stragiudiziale.

Come si può notare, le domande proposte sono state incentrate su tutti gli aspetti correlati all’attività di perito informatico: la formazione personale, l’aggiornamento professionale, l’ambito in cui si opera, le attrezzature di lavoro, la composizione dei compensi, i prezzi delle analisi informatiche forensi, le attività di divulgazione.

I risultati dell’analisi dei dati ricavati dal sondaggio sulla figura del perito informatico forense sono stati suddivisi in una presentazione, nel rapporto completo e in un riassunto per i giornalisti, visionabili pubblicamente ai seguenti link e disponibili per il download in PDF:

 

Corso di Computer Forensics e Indagini Digitali a Torino

Per chi fosse interessato alla computer forensics e digital forensics, durante i giorni di venerdì 14, 21, 28 Ottobre e venerdì 4 Novembre 2016 si terrà il corso sulle attività d’informatica forense e investigazioni digitali.

Corso di Computer Forensics a Torino

Il corso di digital forensics su informatica forense e indagini digitali che si terrà a Torino tra ottobre e novembre 2016 fornirà agli allievi le conoscenze principali dell’informatica forense, mettendo in evidenza sia gli aspetti tecnologici che quelli giuridici attinenti alla prova digitale in ambito d’informatica forense, elementi necessari per le attività di perizia informatica svolta dai consulenti informatici forensi. Durante il corso verrà  illustrato l’utilizzo dei sistemi DEFT e DART, utilizzati quotidianamente da Consulenti Tecnici Forensi e Forze dell’Ordine, per attività digital forensics e incident response su computer e dispositivi mobili.

Si partirà dalle basi della digital forensics, analizzando le metodologie di base impiegate dagli operatori per attività di recupero dati o ricostruzione delle attività svolte sul PC, fino ad arrivare ad illustrare le più sofisticate tecniche di acquisizione forense di evidenze digitali e recupero dati da cellulari, smartphone e tablet mediante sistemi di mobile forensics, oltre che acquisizione e analisi del traffico di rete tramite tecniche di network forensics. Seguiranno nozioni sulle tecniche di analisi, elaborazione, reportistica e relazione tecnica che fanno parte di un corretto processo di perizia informatica prodotta da consulenti informatici forensi specializzati in informatica forense.

Il corso sull’informatica forense e investigazioni digitali che si terrà a Torino è articolato in 4 giornate sia teoriche sia pratico operative sulla digital forensics, con l’ultima giornata che sarà effettuata presso un vero laboratorio d’informatica forense permettendo un approccio strettamente procedurale.

Il dettaglio del programma del corso di Computer Forensics e Acquisizione/Analisi della Prova Digitale è il seguente:

Giorno 1

  • Introduzione alle problematiche di computer forensics
  • Le fasi dell’accertamento forense su dati digitali
  • Princìpi, preparazione, precauzioni e utilizzo dei sistemi live
  • Introduzione al sistema DEFT e DART
  • Utilizzo di DEFT con i principali OS e filesystem
  • Tipologie di acquisizione forense e formati
  • Attività di preview e triage sicuro con DEFT
  • Acquisizione di memorie di massa
  • Acquisizione di memoria volatile
  • Cenni su acquisizione di smartphone

Giorno 2

  • Verifica e apertura delle immagini forensi
  • Virtualizzazione delle immagini
  • Recupero dei dati cancellati
  • Analisi dei metadati
  • Ricostruzione delle attività tramite timeline e supertimeline
  • Rilevamento di compromissioni
  • Analisi delle periferiche USB utilizzate
  • Analisi dei documenti aperti e utilizzati
  • Estrazione di evidenze tramite Bulk Extractor e Autopsy

Giorno 3

  • Riepilogo su metodologie e strumenti di acquisizione
  • Acquisizione di memorie di massa via rete
  • Acquisizione di dispositivi iOS
  • Acquisizione di dispositivi Android
  • Analisi di file pList e database SQLite

Giorno 4

  • Introduzione a DART
  • Panoramica degli strumenti presenti in DART
  • Utilizzo di DART in DEFT
  • Incident response
  • Cracking di password e creazione di dizionari
  • Network forensics
  • Gestione di un incidente informatico
  • Riepilogo degli argomenti

Per informazioni sui costi, sconti di pre-iscrizione, contatti o registrazione al corso di digital forensics e informatica forense, per l’edizione in corso e quelle successive, potete contattare lo Studio agli indirizzi indicati nella pagina contatti.

Il Consulente Tecnico Informatico nel Processo

Il Consulente Tecnico Informatico nel ProcessoGiovedì 28 aprile si terrà a Roma il primo evento annuale organizzato dall’Osservatorio Nazionale d’Informatica Forense ONIF – di cui faccio parte come membro del direttivo – intitolato “Il Consulente Tecnico Informatico nel Processo” e organizzato con la collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri e dell’Ordine Avvocati di Roma.

La sessione mattutina ospiterà, dalle ore 10:00 alle 13:00, l’Assemblea Annuale riservata ai soli soci ONIF, presso il Best Western Hotel Mondial, in Via Torino 127, Roma. Durante la sessione mattutina verranno presentate le iniziative svolte dall’associazione ONIF nel suo primo anno di attività, secondo il seguente programma:

  • Registrazione partecipanti & Welcome coffee
  • Un anno di ONIF: dalla fondazione al primo evento  (Ing. Paolo Reale)
  • Bilancio economico dell’associazione ONIF 2015-2016 (Dott. Mattia Epifani)
  • II sito ONIF (Dott. Paolo Dal Checco)
  • Le mailing list ONIF (Dott. Nanni Bassetti)
  • Elezione di un nuovo componente del Direttivo in sostituzione di Pasquale Stirparo (dimissionario)
  • Idee e progetti per il 2016/2017 (Dibattito aperto a tutti)

La sessione pomeridiana, che si terrà dalle ore 14:30 alle ore 18:30, con il titolo “Il Consulente Tecnico Informatico nel Processo”, vedrà interventi che faranno emergere la necessità di comprendere il valore di una competenza sempre più utilizzata ma non adeguatamente valorizzata, quella del Consulente Informatico Forense. La sessione pomeridiana si terrà in Sala Pastorelli, in Via Genova, 3/a, Ministero dell’Interno c/o Dip. Vigili dei Fuoco.

Il moderatore della sessione pomeridiana dell’evento ONIF sarà il Dott. Giuseppe Latour, Giornalista de “Il Sole 24 Ore”, che introdurrà una sessione che seguirà il seguente programma:

  • Introduzione ai lavori e saluti iniziali (Dott. Ing. Carla Cappiello – Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e Dott. Ing. Marco Ghimenti – Comandante Nucleo Provinciale VV.FF. Roma)
  • Chi sono gli informatici forensi in Italia: il ritratto emerso dalla survey 2015 ONIF (Ing. Paolo Reale – Presidente ONIF e Presidente commissione informatica dell’Ordine Ingegneri di Roma, Dott. Mattia Epifani – Ricercatore presso ITTIG (CNR) e Consulente di Informatica Forense)
  • II Pubblico Ministero e l’Informatica Forense: come sono cambiate le attività di indagine (Dott. Eugenio Albamonte – Pubblico Ministero presso la Procura di Roma Componente del pool per il contrasto alla criminalità informatica ed al cyber terrorismo)
  • Le nuove competenze dell’avvocato in relazione alla prova informatica (Avv. Guglielmo Lomanno – Referente per l’informatica del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati di Roma)
  • Informatica forense come scienza forense (Dott. Nanni Bassetti – Fondatore progetto C.A.IN.E. e Consulente di informatica forense)
  • II Consulente Tecnico di Informatica Forense (Dott. Michele Ferrazzano, Ph.D. – Professore a Contratto di Informatica Forense Università di Bologna)

Seguirà una una tavola rotonda moderata dal Dott. Sabrina Scampini – Giornalista e conduttore TV che vedrà il Dott. Ing. Carla Cappiello, il Gen. Umberto Rapetto, l’Avv. Guglielmo Lomanno, l’Ing Paolo Reale e il Dott. Eugenio Albamonte discutere dell’argomento “La prova scientifica nel processo: chi è l’esperto forense?“.

Disponibile per il download la locandina PDF dell’evento ONIF “Il Consulente Tecnico Informatico nel Processo“.

Avvocato e Consulente Informatico allo SMAU 2012

Oggi ho tenuto allo SMAU 2012 di Milano, insieme a Stefano Fratepietro e Giuseppe Vaciago, un workshop intitolato “L’avvocato e il Consulente Tecnico Informatico: una partita di pallavolo!“.

Il seminario tenuto insieme a Stefano Fratepietro e Giuseppe Vaciago allo SMAU di Milano riguardava principalmente il rapporto tra il Consulente Informatico Forense e l’Avvocato, che in qualche modo può essere rapportato a quello che si instaura durante una partita tra il palleggiatore (colui che alza il pallone) e l’attaccante (colui che esegue la schiacciata in campo avversario segnando il punto). Migliore è il lavoro del Consulente Tecnico durante le indagini digitali, più efficace sarà l’attacco (o la difesa) dell’Avvocato.

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