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Nuova release 2024 di Tsurugi Linux, live distro gratuita e open source per informatica forense

Il 30 luglio 2024 è stata pubblicata per il download gratuito la nuova release della live distro d’informatica forense “Tsurugi” nella versione lab 2024.1 (da 16.7G) e in macchina virtuale (da 33.7G). Strumento spesso essenziale per chi si occupa d’informatica forense, la forensic distro Tsurugi è da anni – insieme alla distribuzione Caine Linux – una delle più utilizzate in ambito digital forensics.

Tsurugi Linux Forensic Live Distro

Tsurugi Linux è una distribuzione Linux orientata all’informatica forense, live forensics, incident response e malware analysis potente e versatile. progettata specificamente per le indagini forensi digitali. Offre una suite completa di strumenti preinstallati che soddisfano varie necessità dei consulenti informatici forensi, tra cui acquisizione forense dei dati, analisi della memoria e analisi forense del traffico di rete. Una delle sue caratteristiche distintive è la capacità di funzionare come un sistema live, consentendo agli investigatori digitali di analizzare e acquisire dati senza alterare lo stato della macchina di destinazione, garantendo l’integrità delle prove.

Tsurugi Linux è altamente personalizzabile, con diversi moduli su misura per specifiche esigenze forensi, come l’analisi di sistemi Windows, dispositivi mobili o la conduzione di indagini su malware. Tsurugi eccelle anche nell’analisi forense di rete e memoria, offrendo strumenti per acquisire e analizzare il traffico di rete e la memoria volatile, che sono cruciali nei moderni casi forensi.

La sua natura open source rende Tsurugi un’opzione ottimale e la sua struttura modulare consente agli investigatori forensi di creare un ambiente di acquisizione e analisi mirato e semplificato.

Grazie a una community solida, a una documentazione esaustiva e alla compatibilità con altri strumenti forensi, Tsurugi Linux è una risorsa indispensabile per i professionisti dell’informatica forense che cercano una piattaforma investigativa solida e sicura.

La forensic distro Tsurugi è scaricabile gratuitamente dalla pagina dei download del sito ufficiale Tsurugi-Linux, il software è gratuito e – come ricordano gli sviluppatori – viene distribuito AS IS GNU sotto la General Public License senza alcuna garanzia.

Tsurugi Linux Forensic Distro 2024 Download

Le modifiche presenti nella versione di Linux Tsurugi disponibile per il download rispetto a quella versione del 22 dicembre 2023 sono le seguenti e si ricavano dal changelog pubblicato sul sito ufficiale:

  • Nuovo Kernel 6.9.3 personalizzato
  • Aggiornamento totale del sistema
  • Aggiornamenti Firmware
  • Correzione di errori minori
  • Correzione di Volatility
  • Nuovi strumenti e tool aggiunti al menù
  • Menù aggiornati

Purtroppo la dimensione di quasi 17 GB non rende la distribuzione forense ideale per attività informatiche forensi sul campo, ad esempio per copie forensi, acquisizione RAM, triage e preview, essendo poco proponibile caricarla in RAM e richiedendo più spazio e tempo per l’esecuzione. È ovviamente ideale per l’installazione in locale o per utilizzare uno dei migliaia di strumenti messi a disposizione dagli sviluppatori. Attendiamo quindi con ansia l’uscita della versione Tsurugi Acquire, più agevole per permettere di eseguire copie forensi di supporti digitali, essendo di dimensione ridotta e offrendo compatibilità massima con i sistemi sui quali può essere avviata la distribuzione linux.

I reati informatici e tramite internet: le best practice in materia d’Informatica Forense

Venerdì 30 ottobre 2020 si terrà la lezione sui reati informatici e tramite internet parte del V Corso 2019-2020 Biennale di Alta Formazione Specialistica dell’Avvocato Penalista dell’unione Delle Camere Penali Italiane (UCPI) durante la quale sarò relatore insieme agli Avv.ti Luca Lupària e Carlo Blengino, con moderazione dell’Avv. Paola Rubini.

UCPI - I reati informatici e tramite internet, Le best practices in materia d’Informatica Forense

Gli interventi dei legali Avv.to Blengino e Lupària verteranno sugli aspetti sostanziali dei reati informatici con focus su alcuni reati specifici e questioni di merito, con approfondimenti sulle profili processuali e di scenario dei reati informatici.

Il mio intervento all’interno del Seminario UCPI verterà sulle best practice in materia d’informatica Forense con particolare riguardo all’acquisizione forense delle prove digitali. Durante la lezione mostrerò quali sono i princìpi, le metodologie e gli strumenti utilizzati nel corso delle perizie informatiche svolte dal consulente informatico forense per cristallizzare le prove informatiche a fini legali, così da permettere ad Avvocati e Studi Legali di produrre querele, memorie, ricorsi, repliche in ambito penale e civile basate su evidenze informatiche solide e incontestabili.

Verranno analizzate le varie casistiche in cui si rivela necessaria e strategica un’attività di copia conforme certificata di dati a fini probatori, per utilizzo in Tribunale, con redazione di un verbale di copia forense e una perizia informatica a corredo. Si partirà dalle copie forensi di hard disk, pendrive, dischi esterni o memorie di massa, mostrando come tramite l’utilizzo di software e live CD (es. Tsurugi, DEFT, Caine, Paladin, Raptor, etc…) e di strumenti (Falcon, Tableau, Ditto, etc…) è possibile produrre copie o immagini forensi del contenuto di un supporto di memorizzazione.

Si passerà poi all’esame delle modalità e strumenti utilizzati per cristallizzare prove su smartphone, cellulari, dispositivi mobili fino ad arrivare alla IoT Forensics e all’acquisizione forense di dispositivi IoT. Vedremo come produrre in Giudizio conversazioni e chat Whatsapp, Facebook Messenger, Telegram ma anche SMS, email, foto o video contenuti su smartphone e tablet. Sempre legati al mondo dei telefoni e smartphone, verranno presentate le questioni relative all’acquisizione di tabulati, delle telefonate, degli SMS, della navigazione su Internet ma anche dell’utilizzo delle App, mostrando come spesso vengono richiesti tabulati di Whatsapp, Facebook Messenger, Instagram, Twitter, Instagram utilizzati per comunicare via chat ma che lasciano evidenze in ambiti diversi, talvolta sullo smartphone, talvolta direttamente sul profilo.

Non sempre i dati si trovano su PC o smartphone, sempre più spesso si localizzano infatti su cloud, VPS o su server di posta elettronica: verranno quindi presentate alcune modalità e tool con i quali il perito informatico può fotografare in maniera forense le informazioni presenti sul cloud come Dropbox, Google Drive, iCloud, etc… o salvare come prova messaggi di email e posta elettronica o PEC a fini probatori per uso in Tribunale. Sempre più spesso infatti vengono richieste perizie e analisi forensi su email, posta elettronica, PEC, sia in termini di contenuto e verifica di eventuali manipolazioni, sia in termini di log, tabulati e utilizzo delle caselle di posta.

Infine, si proseguirà con un approfondimento sulle modalità e gli strumenti con i quali è possibile svolgere acquisizioni forensi di prove digitali di pagine e siti web per utilizzo in Tribunale. La produzione in Tribunale di prove online è un argomento sempre più frequente, poiché buona parte delle nostre vite si è spostata sul web, su Facebook, Instagram, Linkedin, Twitter, sui social network o siti web. Nasce quindi l’esigenza di salvare una copia “autenticata” di un sito web o di sue pagine, così come di profili Facebook, post o commenti.

Disponibile per il download la nuova release del toolkit Bento

Il team Tsurugi ha pubblicato la versione 2020.5 del 21 maggio 2020 del toolkit per DFIR “Bento”, ormai parte fondamentale della suite di security, malware analysis e digital forensics Tsurugi Linux.

La raccolta di strumenti per la digital forensics e incident response viene distribuita per il download in un archivio 7z “bento_2020.5.7z” pubblicato su diversi link ospitati nei vari mirror Tsurugi.

Bento 2020.5 download su Tsurugi Linux

Bento è un insieme di software per portabili (che quindi non richiedono installazione) principalmente per Windows ma con alcuni strumenti anche per Linux e Mac OS, raccolti e finalizzati a un uso in ambito digital forensics e incident response in modalità live, cioè con il sistema operativo Windows, Mac OS o Linux avviato.

Durante le indagini digitali preliminari sulla scena del crimine, Bento permette a coloro che intervengono per primi di gestire in modo veloce e sicuro le principali attività di risposta all’incidente informatico, come identificazione, triage, preview, estrazione, raccolta delle informazioni, acquisizione e conservazione delle evidenze digitali.

Importante distinguere Bento dalla distribuzione forense Tsurugi Linux perché Bento è destinato a un utilizzo “a caldo” sul sistema, cioè con il sistema avviato e quindi in attività d’incident response, per procedure di triage, preview, preanalisi, analisi sul campo e acquisizione preliminare di prove informatiche. Tsurugi Linux è una distribuzione forense che permette invece l’avvio in live su un PC senza che questo esegua il sistema operativo su di esso installato, non andando quindi in alcun modo ad alterare il contenuto di eventuali dischi collegati al sistema e permettendo di fare copie forensi dei dati e dei dispositivi senza alterarne il contenuto. L’utilizzo di Bento in attività di Digital Response e Digital Forensics in ambito di perizia informatica forense va sempre quindi pesato in base alla necessità di preservare o meno prove digitali e all’esigenza temporale di ottenere dati per un triage veloce e immediato sul campo.

Bento - Digital Forensics e Incident Response

Si ricorda che alcuni software presenti nella collezione Bento per Digital Forensics e Incident Reponse possono essere identificati dagli antivirus come malevoli, in realtà sono strumenti d’informatica forense, pentest, hacking, password recovery o simili che diversi produttori di antimalware considerano dannosi o potenzialmente pericolosi ma sono ampiamente utilizzati in ambito di computer e network security.

Alcuni software, per quanto gratuiti e scaricabili pubblicamente dai siti dei produttori, non possono essere distribuiti all’interno della raccolta Bento, vengono perciò incluse nell’archivio 7Z alcune procedure che permettono di scaricare in modo veloce e integrare nella suite gli strumenti che non sono stati inseriti.

La distro forense Tsurugi Linux disponibile anche in macchina virtuale VM

Come annunciato dagli sviluppatori su Twitter, la distribuzione forense Tsurugi Linux è finalmente disponibile per il download in formato OVA per macchina virtuale, utilizzabile su qualunque piattaforma senza dover avviare l’immagine ISO in live o in VM.

La macchina virtuale Tsurugi VM rappresenta la versione VM dell distribuzione Tsurugi Linux, disponibile fino a oggi solamente in formato immagine ISO da masterizzare su DVD o riversare su pendrive tramite strumenti come Etcher, Rufus o UnetBootIn. La versione Tsurugi VM è distribuita in formato OVA ed è importabile sulle maggiori piattaforme di virtualizzazione come VirtualBox, VMWare Workstation/Player/Fusion o Parallels.

Lo sviluppo della VM di Tsurugi Linux procede in parallelo con quello di Tsurugi Lab e Trusugi Acquire, anche se di volta in volta possono esserci piccoli aggiornamenti, ad esempio nella versione 2019.1 della macchina virtuale è stato aggiunto il tool per indagini e ricerche OSINT “Twint” e Python in versione 3.6 ma il prossimo aggiornamento di Tsurugi Linux rispecchierà anche queste modifiche.

  • Si ricorda che la macchina virtuale di una distribuzione d’informatica forense non è idonea per attività di copia forense o preview/triage dato che non può garantire il blocco da scrittura sui dispositivi connessi, avendo un’intermediario che è il sistema host sul quale va in esecuzione la macchina.

Tsurugi VM in macchina virtuale è scaricabile dal sito ufficiale nella sezione download. Si consiglia di eseguire la macchina virtuale impostando (non al primo avvio, però) una dimensione adeguata di RAM e processori, così da permetterne l’esecuzione fluida e senza rallentamenti. All’avvio, è possibile installare gli addons, guest additions o i guest tools per poter condividere file, ridimensionare lo schermo e utilizzare tutti i vantaggi della virtualizzazione.

Tsurugi Linux su macchina virtuale

Come al solito, consigliamo di verificare i valori hash con quelli riportati sul sito ufficiale o di validare la firma con chiave pubblica GPG degli sviluppatori.

Il file “TSURUGI_LINUX_2019.1.ova”, contenente la versione VM di Tsurugi Linux 2019.1 e disponibile per il download sul sito ufficiale di Tsurugi, produce i seguenti valori hash:

  • MD5: b9de3ad41caa04d618d04d81f644d496
  • SHA256: b83868e3b264fe7109250f3ccae9e69ebead2eb86f9909b36903270e86cb9480

Per utilizzare e avviare correttamente la macchina virtuale di Tsurugi Linux, vanno tenuti presenti alcuni aspetti:

  • è necessario innanzitutto operare l’importazione del file OVA su di una macchina virtuale, così da generare una VM avviabile in modo indipendente;
  • la password dell’utente “tsurugi” su host “forensiclab” della macchina virtuale Tsurugi Linux VM è “tsurugi”: per elevare la shell a root è necessario digitare “sudo su” e inserire tale password;
  • è necessario installare le guest additions, in base al proprio strumento di virtualizzazione: su VMWare, ad esempio, si possono installare le open-vm-tools e tramite “sudo apt-get open-vm-tools open-vm-tools-desktop” oppure le VMWare Tools tramite il menù Virtual Machine -> Install VMWare Tools;
  • la lingua preimpostata è inglese, con alcune applicazioni in francese, è quindi necessario operare a livello di terminal (con setxkbmap it oppure loadkeys it) oppure a livello di sistema (utilizzando l’icona a forma di tastiera sul desktop e accedendo a System -> Control Center -> Language Support per impostare la propria lingua;
  • le chiavi SSH del server sono state cancellate e per reimpostarle è sufficiente resettare la configurazione di openssh-server tramite il comando “sudo dpkg-reconfigure openssh-server”;
  • se la risoluzione del monitor è FULL HD (> 2.560 px) è disponibile uno script sul desktop chiamato “Hi-DPI Zoom” che provvede a regolare la dimensione dei font e delle icone;
  • se durante l’importazione del file OVA della Tsurugi VM in VMWare compaiono errori di conformità con le specifiche OVF, si possono ignorare, una volta insallate le VMWare Tools, il problema non si porrà.

Tsurugi Linux Lab 2019.1 disponibile per il download

Con un tweet dall’account ufficiale il Team Tsurugi ha fatto sapere che da oggi è disponibile per il download la nuova release della distribuzione per informatica forense, incident response, OSINT e malware analysis “Tsurugi Linux Lab” in versione 2019.1.

Tsurugi Linux Lab 2019.1

Nove mesi dopo la pubblicazione della prima versione della distribuzione Tsurugi Linux – dal nome giapponese ma prodotta da un team di sviluppatori italiani – è scaricabile la versione “Lab” della suite Tsurugi con grandi novità, ottimizzazione di spazio occupato e memoria, maggiore velocità di esecuzione e bugfix.

Di rilevanza la sezione “Computer Vision“, curata da Antonio Broi, con la suite di “face recognition” e “object detection” dedicata al riconoscimento automatico di volti umani e oggetti. La sezione “Computer Vision” è raggiungibile dal menù “TSURUGI->Picture Analysis->Computer Vision” e contiene diversi tool per riconoscimento facciale e di oggetti, configurati e pronti per l’uso.

Tsurugi Linux - Face recognition e object detection

Anche la sezione OSINT della suite Tsurugi è stata arricchita con decine di tool e strumenti per attività di Open Source Intelligence, configurati e pronti per l’utilizzo immediato, così da far risparmiare tempo a chi intende utilizzarli senza doverli scaricare, testare, configurare e installare.

Tsurugi Linux - OSINT, Open Source Intelligence

Il menù OSINT, nella release attuale di Tsurugi Linux Lab, comprende le seguenti voci: OSINT Switcher, OSINT Browser, Tor Browser, Entro.py, aquatone, buster, creepy, danger-zone, dnstwist EmailHarvester, FinalRecon, findomain, gasmask, Infoga, InstaLooter, kamerka, linkedin2username, Maltego, Maltego Memory Config, onioff, osif, Photon, pymeta, pwnedornot, raven, ReconCat, recon-cli, recon-ng, recon-rpc, recon-web, SnapStory, skiptracer, spiderfoot, sublist3r, tinfoleak, TorCrawl, totalhash, tweets_analyzer, URLextractor, userrecon, userrecon-py, waybackpack, WhatBreach, youtube-dl.

Ricordiamo che l’opzione OSINT Switcher – presente sia nel menù sia sul desktop – oscura temporaneamente da Tsurugi le voci di menù relative a digital forensics, incident response e malware analysis, lasciando esclusivamente i menù OSINT, Artifacts Analysis, Network Analysis, Picture Analysis, Crypto Currency e Other Tools, modificando anche lo sfondo del desktop per rendere evidente il passaggio alla modalità “OSINT”.

Tsurugi - OSINT Switcher

Anche i menù dedicati alla digital forensics e incident response sono degni di nota, disposti indicativamente nell’ordine tipico con il quale si procede durante un’indagine informatica: Imaging, Hashing, Mount, Timeline, Artifacts Analisys, Data Recovery, Memory Forensics, Malware Analysis, Password Recovery, Network Analysis, Picture Analysis, Mobile Forensics, Cloud Analysis, Virtual Forensics, Crypto Currency, Other Tools e Reporting.

Nella sezione “Imaging” sono contenuti i tool per eseguire immagini, copie e acquisizioni forensi, con strumenti come Guymager, ewfacquire, dcfldd, dc3dd, esximager, cyclone, la suite afflib ed ewftools e gli strumenti per recupero dati come ddrescue e dd_rescue. Nella sezione “Hashing” osserviamo i tradizionali tool per generare diversi tipi di hash, inclusi i fuzzy hash mediante il tool “ssdeep”, utili quando gli oggetti da confrontare non sono proprio identici bit a bit. Nella sezione “Mount” risiedono i programmi per montare diversi filesystem e dispositivi, incluse macchine virtuali disci cifrati con bitlocker, shadow copy, il nuovo filesystem di Apple APFS e il coltellino svizzero xmount, che permette di montare – anche in modalità read-write – immagini forensi e convertirle “on the fly”. Il menù “Timeline” contiene i vari software per generare timeline e supertimeline con PLASO, log2timeline, TimeSketch, Yarp-timeline e il “The Sleuth Kit”, provvisto di tutti i tool da linea di comando oltre che della versione “Autopsy” con interfaccia grafica. La voce “Artifacts Analysis” è suddivisa per tipologia di artefatto e sistema operativo, spaziando da Mac/Apple a Boot Code, Browser, Email, Files, File System Google Takeout, Jump List, Metadata, Office Documents, P2P, Registry, Trash e Windows Logs. Decine di tool per esaminare artefatti EXIF ma anche tracce lasciate dagli strumenti di File Sharing Peer to Peer come Torrent ed Emule, registro, cestino, jump list ed eventi di Windows. “Data Recovery” contiene un’intera collezione di tool e script per il recupero dati, immagini, filesystem e artefatti con tool come Bulk Extractor e la sua GUI BEViewer, foremost, scalpel, photorec con la GUI qphotorec, testdisk, RecuperaBit e tanti altri. La sezione “Memory Forensics” raccoglie strumenti per acquisizione e analisi/parsing della RAM come lime, rekall, volatility e tanti altri. “Malware Analysis” è una categoria a sé, con diversi sottomenù contenenti strumenti per analisi di binari, debugger, decoder, analisi Flash, Java e Javascript, memoria, Office e PDF, sandbox, scanner e XOR e tantissimi altri strumenti. Il menù “Password Recovery” contiene tool per recuperare e decifrare/forzare password di file, archivi, pdf, wifi e persino wallet Bitcoin. La sezione “Network Analysis” contiene tutti gli strumenti utili per lavorare in rete e analizzare la rete, a partire da strumenti per raccolta e analisi log, PCAP, portscan, hping, map, scapy, ssldump, torify, Zenmap e tanti altri. Il menù “Picture Analysis” raccoglie strumenti per analisi forensi su immagini, steganografia, analisi exif ma anche la sottosezione “Computer Vision”. La categoria “Mobile Forensics” raccoglie invece tutti gli strumenti utili per acquisizioni e analisi di smartphone e cellulari, suddivisi per sistema operativo con tool per acquisire analizzare iPhone, iPad e tablet Apple con iOS, Android e Blackberry, con alcuni tool per parsing e analisi dei database Whatsapp e un browser per database SQLite, sempre utile quando si analizza il contenuto di copie forensi di smartphone. La voce “Cloud Analysis” contiene strumenti per cloud forensics o analysis, con tool come aws_ir e aws_respond, sshfs, s3fs, margaritashotgun e Turbinia. “Virtual Forensics” contiene i tool per analisi forense e conversione di macchine virtuali in diversi formati, oltre a docker. La sezione “Crypto Currency” contiene strumenti per attività di bitcoin forensics, utili ad esempio per generare, aprire, analizzare wallet Bitcoin, ricercare indirizzi bitcoin, transazioni, chiavi private su copie forensi o hard disk e forzare password dei più svariati wallet. La sezione “Other Tools” contiene strumenti non classificabili direttamente nelle sezioni precedenti, come tool per NFC, strumenti di auditing come Lynis, multidiff, TCHunt-ng o USBGuard. Infine, la sezione “Reporting” contiene software utile per la parte di raccolta delle evidenze, reportistica e redazione della relazione tecnica forense.

Fuori dal menù TSURUGI sono presenti strumenti di word processing e fogli di calcolo con tutta la suite LibreOffice, strumenti di grafica, analisi video, foto e audio, VPN, Remote Desktop e centinaia di tool di uso comune in ambito di computer e digital forensics, incident response, OSINT e malware analysis.

Altre feature spesso sottovalutate sono la tastiera e il mouse virtuale, che permettono di utilizzare la distribuzione live anche su dispositivi con porte USB occupate, poche porte USB (es. il Macbook Air con una sola porta USB) e indisponibilità di hub o su piattaforme dove mouse e tastiera hardware non vengono correttamente riconosciuti.

Tsurugi - Mouse e tastiera virtuale

Da segnalare infine – elemento essenziale per attività di digital forensics – come dalla release di Tsurugi Linux Lab 2019.1 viene assicurata la funzionalità di write blocking anche nella versione installata, che nella release precedente era prerogativa solamente della distribuzione avviata in modalità “live”.

La suite Tsurugi è prodotta attraverso lo sviluppo di tre diversi componenti, tutti distribuiti gratuitamente, scaricabili dal sito Tsurugi-Linux.org e progettati per diverse esigenze:

  • Tsurugi Lab (versione a 64 bit, completa di tutti gli strumenti per OSINT, informatica forense, analisi malware e gestione degli incidenti informatici);
  • Tsurugi Acquire (versione a 32 bit, limitata ai soli tool per acquisizione forense e triage/live preview, ideale per avvio in ram tramite modalità kernel “toram”);
  • Bento (portable toolkit per DFIR, raccolta di strumenti per attività di digital forensics e incident response).

La nuova release 2019.1 di Tsurugi Lab è scaricabile liberamente dal sito ufficiale Tsurugi Linux, direttamente dalla pagina Downloads alla quale si trovano i vari mirror. L’immagine ISO tsurugi_lab_2019.1.iso ha dimensione 4,152,360,960 byte e si può avviare in macchina virtuale, installare sul disco di un PC, masterizzare su DVD o riversare su pendrive USB tramite i tool UnetBootIn o Rufus.

Tsurugi Linux Desktop

Rispetto all’edizione precedente, ci sono novità anche nel Team Tsurugi, che dal 2019 vede nello staff, oltre a Giovanni Rattaro, Marco Giorgi e Davide Gabrini anche Francesco Picasso, Massimiliano Dal Cero e Antonio Broi.

Consigliamo, dopo il download della ISO di Tsurugi Lab, di verificare la signature GPG “tsurugi_lab_2019.1.iso.sha256.sig” del file contenente il valore hash SHA256 “tsurugi_lab_2019.1.iso.sha256” apposta dal Team Tsurugi tramite la chiave pubblica ufficiale del “tsurugi_linux_pub_key_BC006C0D.asc“, con il seguente procedimento:

$ wget https://tsurugi-linux.org/tsurugi_linux_pub_key_BC006C0D.asc
(facoltativo) gpg --with-fingerprint tsurugi_linux_pub_key_BC006C0D.asc
$ gpg --import tsurugi_linux_pub_key_BC006C0D.asc
$ gpg --verify tsurugi_lab_2019.1.iso.sha256.sig tsurugi_lab_2019.1.iso.sha256

E’ importante ottenere il seguente messaggio di conferma di validità della firma GPG, per essere certi che l’immagine ISO scaricata si quella originale prodotta dagli sviluppatori:

gpg: Good signature from "Tsurugi Linux Core Develop <[email protected]>" [sconosciuto]
gpg: aka "Tsurugi Linux info <[email protected]>" [sconosciuto]

Come verificare firma signature GPG su immagine Tsurugi

E’ comunque sempre possibile – per quanto il procedimento migliore sia la verifica della firma gpg – calcolare i valori hash MD5 e SHA256 dell’immagine in download e verificarli rispetto a una fonte affidabile, che dovrebbe essere in generale il sito degli sviluppatori o frutto di una ricerca su Google.

  • MD5: 38632d190f0b03ee415e1ff6c28a8a86
  • SHA256: 2fbe996ac48136a6a187420258be38e5800defe66a432fcba98d2fb4ab96d6d3