Archivi autore: Paolo Dal Checco

Informazioni su Paolo Dal Checco

Consulente Informatico Forense specializzato in Perizie Informatiche e Consulenze Tecniche di Parte e d'Ufficio per privati, avvocati, aziende, Tribunali e Procure.

Corso di Alta Formazione dell'Avvocato Penalista

IV Corso di Alta Formazione Specialistica dell’Avvocato Penalista

Corso di Alta Formazione dell'Avvocato PenalistaVenerdì 15 dicembre sarò relatore, nell’ambito del IV Corso di Alta Formazione Specialistica dell’Avvocato Penalista, con un intervento sulle nuove “oppurtunità” tecnologiche per l’acquisizione delle comunicazioni.

Il corso, organizzato dall’Unione Camere Penali Italiane e la Scuola Superiore dell’Avvocatura, tratterà gli argomenti legati alla recente riforma delle intercettazioni di comunicazioni e ai nuovi scenari difensivi che vengono aperti, illustrando le problematiche legate alla privacy e l’innovazione tecnologica attraverso l’uso del captatore informatico, offrendo spunti di riflessione, nozioni tecnico informatiche, quadri sistematici della nuova disciplina, spunti giurisprudenziali e dottrinali per una corretta impostazione dell’attività difesa.

Durante il mio intervento, che si terrà dalle 15:00 alle 17:00 presso la Sede di Milano, parlerò delle nuove opportunità fornite dagli strumenti d’intercettazione per acquisire dati, immagini, posizioni, comunicazioni ambientali o scritte, navigazione su web, posta elettronica e tutto ciò che tecnicamente può essere intercettato da un dispositivi elettronici come computer e smartphone.

A seguire, il Prof. Alberto Camon – Ordinario di Procedura Penale dell’Università Bologna– parlerà sempre a Milano dalle ore 17:30 alle 19:30 della riforma delle intercettazioni e delle conseguenti ricadute sul versante difensivo.

Durante la giornata successiva, a Roma, Prof. Donatella Curtotti – Ordinario di Procedura Penale presso l’Università Foggia – parlerà della polifunzionalità del captatore informatico: intercettazioni ambientali e mezzi di ricerca della prova atipici. A seguire, l’Avv. Prof. Roberta Aprati – Associato di Procedura Penale presso l’Università Roma Unitelma/Sapienza – coordinerà  i Gruppi di lavoro su casi pratici: Regole “giurisprudenziali” di valutazione e di esclusione dei risultati delle intercettazioni.

La brochure dell’evento di Alta Formazione per l’Avvocato Penalista disponibile a questo link.

Conferenza su tecniche investigative, profili fiscali e penali del Bitcoin

Martedì 12 dicembre 2017 sarò relatore, a Bologna, del seminario su “Criptovalute e illegalità virtuale: l’economia sommersa del deep web. Tecniche investigative, profili fiscali e penali” organizzato dall’Associazione Sindacale Avvocati di Bologna e dell’Emilia Romagna aderente alla A.N.F. – Associazione Nazionale Forense.

Il seminario sul bitcoin e le criptovalute si terrà all’interno della Sala delle Colonne presso il Tribunale di Bologna, in Via Farini n. 1 a Bologna, la brochure è disponibile a questo link.

Durante il seminario verranno trattati gli aspetti investigativi delle criptovalute, con cenni sulla storia e le basi del bitcoin per passare alla disciplina della bitcoin forensics e bitcoin intelligence, con alcune informazioni sulle perizie informatiche sulla blockchain e i bitcoin e le modalità tecniche di sequestro di bitcoin e criptovalute. Si passerà quindi – con l’ottimo intervento del Dott. Stefano Capaccioli – agli aspetti legali e fiscali del Bitcoin e delle criptomonete, illustrando le problematiche del riciclaggio e le tecniche di antiriciclaggio

Il programma della conferenza sugli aspetti tecnici, fiscali, penali e investigativi del Bitcoin e delle criptovalute è il seguente:

Presentazione e saluti

  • Avv. Nicoletta Grassi (Segretario ANF – Bologna)
  • Dott.ssa Mariagiovanna Caruso (Presidente U.G.D.C.E.C. di Bologna)
  • Avv. Francesco Paolo Colliva (Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Bologna)

Modera

  • Avv. Maria Luisa Caliendi (Direttivo ANF – Bologna)

Relazioni

  • Dott. Paolo Dal Checco (Consulente Informatico Forense, Prof. a contr. Università di Torino): “Bitcoin e criptovalute: principi di funzionamento, potenzialità investigative e modalità di sequestro
  • Dott. Stefano Capaccioli (Dottore Commercialista e Revisore Legale):
    Bitcoin e criptovalute: profili critici del regime impositivo, riciclaggio e
    antiriciclaggio

Tavola rotonda su criptovalute e illegalità virtuale
Interverranno, oltre ai relatori,

  • Dott.ssa Lucia Musti (Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Modena)
  • Avv. Daniele Coliva (Avvocato del Foro di Bologna)

Le iscrizioni sono riservate agli iscritti all’Associazione Sindacale Avvocati di Bologna e dell’Emilia Romagna, per le prenotazioni è disponibile la pagina della formazione del Sindacato degli Avvocati di Bologna.

L’evento in corso di accreditamento presso l’Ordine degli Avvocati di Bologna e l’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Bologna.

Seminario IISFA su Bitcoin Forensics e Profili Giuridici

Seminario IISFA su Bitcoin Forensics e Profili Giuridici della Criptomoneta

Seminario IISFA su Bitcoin Forensics e Profili GiuridiciVenerdì 17 novembre pomeriggio si terrà a Milano il seminario IISFA dedicato agli aspetti investigativi e giuridici del Bitcoin, dove avrò l’onore di essere relatore insieme al Dott. Luigi Varanelli, Giudice del Tribunale di Milano.

Dopo l’accoglienza dei partecipanti presso la struttura che ci ospita, alle 14.30, parlerò di “Bitcoin, deanonimizzazione e potenzialità investigative”, mostrando come il Bitcoin viene sempre più spesso dipinto come un sistema di pagamento utilizzato in ambito delinquenziale grazie all’impunità che sembra garantire a chi si nasconde dietro il presunto anonimato. Durante il talk vedremo invece come uno dei punti di forza del protocollo sia proprio la sua trasparenza, che fa sì che da “anonimo” il sistema possa diventare “pseudonimo” e permettere – sotto alcune condizioni – di seguire le tracce di chi ne fa uso. Parlerò di alcune alcune metodologie e strumenti per acquisire informazioni strategiche dalla rete e dalla blockchain, mostrando come in alcuni casi è possibile seguire le transazioni, ricostruire wallet o legami tra indirizzi e persino – quando un po’ di fortuna ci assiste – risalire all’identità dei proprietari.

Alle ore 16.30 sarà il turno del Dott. Luigi Varanelli, Giudice Tribunale di Milano, che ci parlerà dei profili giuridici, in particolare penali, della criptomoneta Bitcoin, concentrando l’attenzione sugli aspetti giuridici che ruotano intorno al mondo dello scambio virtuale dei bitcoin e dell’attività dei trader di criptovaluta.

Il seminario è riservato ai soci IISFA e agli gli studenti e/o frequentatori di corsi della Università Statale di Milano, si terrà dalle ore 14.30 alle ore 18.30 presso l’Aula 431 dell’Università Statale di Milano sita in Via Festa del perdono nr. 7 a Milano, 20122.

Per informazioni, contattare Davide D’Agostino all’indirizzo email [email protected] o al numero 3385783514.

Le chat Whatsapp come prova a valore legale

La Cassazione sul valore legale delle chat Whatsapp nel processo

Le chat Whatsapp come prova a valore legaleLa Cassazione affronta, nella Sentenza n. 49016/2017 del 25 ottobre 2017, la questione della validità legale della trascrizione di chat Whatsapp a fini giudiziari, come prova in un processo, precisando che i messaggi Whatsapp possono essere considerati prova documentale ed essere utilizzati nel processo civile o penale solamente a certe condizioni.

Il caso sul quale si è espresso la Cassazione riguarda una denuncia per stalking,  a seguito della quale la difesa dell’imputato avrebbe voluto depositare la trascrizione di messaggi provenienti da chat Whatsapp per dimostrare l’inattendibilità della persona offesa, ma la Corte Territoriale si è rifiutata di inserire tali elementi addotti dalla parte nel fascicolo.

Secondo la Cassazione, è corretto che la Corte Territoriale non abbia accettato il deposito della trascrizioni perché le chat Whatsapp hanno valore come prova informatica nel processo solamente se viene acquisito anche il supporto – telematico o figurativo – contenente la registrazione, essendo la trascrizione una semplice riproduzione del contenuto della principale prova documentale.

Il motivo della necessità di depositare il supporto è – stando alla Sentenza n. 49016/2017 del 25 ottobre 2017 della Cassazione – che questo permette di “controllare l’affidabilità della prova medesima mediante l’esame diretto del supporto onde verificare con certezza sia la paternità dell registrazioni sia l’attendibilità di quanto da esse documentato“.

Poiché non è sempre possibile depositare il dispositivo originale (per motivi legati alla privacy dei contenuti, indisponibilità dell’hardware, danneggiamento, perdita, etc…) e dato che ormai in ambito digitale non esiste più il concetto di “originale” dato che la copia forense di un dispositivo ha la stessa valenza probatoria del dispositivo, è possibile valutare il deposito della copia forense del dispositivo di registrazione (registratore digitale, smartphone, telecamera, etc…) così da conferire il valore legale di prova informatica e documentale al suo contenuto (registrazioni, filmati, messaggi SMS o Whatsapp, etc…).

Per completezza, oltre al deposito dell’acquisizione forense del contenuto del dispositivo dal quale si vorranno estrarre le prove informatiche, riteniamo sia essenziale depositare anche una relazione tecnica forense che attesti la metodologia e strumentazione utilizzata per la copia forense, l’assenza di tracce di alterazione o manipolazione ai dati che dovranno essere utilizzati in Giudizio e i criteri con i quali sono stati estratti gli elementi probatori d’interesse come ad esempio i messaggi SMS o Whatsapp, registrazioni audio, filmati, etc…

La Cassazione non specifica come acquisire i messaggi Whatsapp come prova in un Processo, a fini legati e utilizzo in Tribunale, ma lascia intendere che se il deposito viene fatto in modo “integrale” (quindi con il dispositivo originale o il suo equivalente tramite acquisizione forense certificata) i dati possono essere accettati e utilizzati in Giudizio.

Per creare una copia conforme dei messaggi Whatsapp a uso legale (inclusi anche SMS, messaggi, chat o gruppi Telegram, Viber, iMessage, Facebook Messenger, Skype o qualunque altro sistema di Instant Messaging) è quindi necessario avvalersi delle tecniche di acquisizione forense da cellulare, smartphone o tablet, basate sui principi di inalterabilità della prova e conformità con l’originale espressi dalla Legge 48 del 2008 che cita, ad esempio, come le copie forensi debbano esse eseguite “adottando misure tecniche dirette ad assicurare la conservazione dei dati originali e ad impedirne l’alterazione“, “con una procedura che assicuri la conformità dei dati acquisiti a quelli originali e la loro immodificabilità.”.

Copia conforme di smartphone a uso legaleLo Studio si avvale della migliore strumentazione hardware e software per copia conforme dei contenuti e acquisizione forense certificata delle prove da smartphone e tablet per utilizzo in Tribunale, utilizzati da personale tecnico qualificato e con esperienza in ambito d’indagini digitali. Gli strumenti principali di cui ci avvaliamo sono l’israeliano Cellebrite UFED, Micro Systemation XRY, Oxygen Forensics, Paraben Device Seizure, Katana Forensics Lantern e altri software di mobile forensics che utilizziamo nell’ambito delle perizie informatiche di acquisizione forense da dispositivi mobili.

Per conferire maggiore autorevolezza alla perizia di acquisizione delle chat Whatsapp, talvolta può essere strategico produrre perizia informatica asseverata e giurata in Tribunale, in particolare in ambito di cause e processi civili. L’asseverazione e giuramento della perizia informatica viene fatta dal Perito davanti al Cancelliere del Tribunale al fine di assumersi la responsabilità giuridica e legale del proprio operato, garantendo di aver “bene e fedelmente proceduto alle operazioni e di non aver avuto altro scopo che quello di far conoscere la verità“.

OSINT e acquisizione delle prove online

Corso OSINT e acquisizione di fonti di prova online

OSINT e acquisizione delle prove onlineMartedì 5 dicembre 2017 dalle 09:30 alle 18:30 si terrà una giornata di formazione sull’Open Source Intelligence e la raccolta delle prove dalla rete Internet. Il corso OSINT è pensato per Professionisti del settore Informatico, Tecnico, Investigativo e Legale e per chi è interessato ad approfondire le proprie conoscenze sulle procedure teoriche/pratiche di Analisi di informazioni provenienti da Fonti Aperte (OSINT), Acquisizione Forense di Siti e Pagine Web con alcuni cenni – visto il momento particolarmente propizio – sulle Criptovalute, in particolare i Bitcoin e sulle potenzialità investigative offerte anche in tale contesto dalle fonti aperte e pubbliche.

Lo scopo del corso è quello di fornire delle solide fondamenta della disciplina nota come OSINT (Open Source INTelligence) con alcune indicazioni teoriche e pratiche atte a supportare i partecipanti nella raccolta d’informazioni dalla rete. Il passaggio successivo è la corretta modalità di acquisizione delle Fonti di Prova reperite Online proprio grazie alle metodologie e strumenti OSINT illustrati nel corso. Infine, verranno fatti alcuni cenni alla bitcoin forensics, disciplina in continua trasformazione e divenire che permette di eseguire attività di bitcoin intelligence basata sulle informazioni che il protocollo Bitcoin presenta pubblicamente.

Durante il corso i partecipanti apprenderanno tecniche e strumenti di ricerca d’informazioni da fonti aperte, alcuni cenni sui Bitcoin e su come si possono eseguire attività investigative sulle criptovalute e diverse tecniche e strumenti/servizi per raccogliere prove dal web a fini legali per utilizzo in Tribunale.

Il corso OSINT verrà organizzato in un ambiente che agevola l’interazione tra i partecipanti e il contatto con il docente, una sorta di digital forensics café dove il confronto e il dialogo saranno privilegiati rispetto alle tradizionali attività di docenza frontale.

Il programma del corso su OSINT e acquisizione delle prove online è il seguente:

  • Introduzione all’OSINT;
  • Le basi del web e dei motori di ricerca;
  • Metodologie e strumenti principali di ricerca;
  • OSINT su siti web;
  • Ricerche su profili e social network;
  • Analisi di indirizzi di posta e numeri di telefono;
  • Le basi dell’informatica forense;
  • Principi di acquisizione delle evidenze digitali;
  • La raccolta di prove dal web a uso legale per fini giudiziari;
  • Strumenti e metodologie di acquisizione forense di pagine web e siti Internet;
  • Raccolta di contenuti dinamici o protetti da autenticazione;
  • Cristallizzazione, catena di conservazione e verifica della prova online;

Gli allievi sono invitati a portare con sé un notebook per poter eseguire alcune prove pratiche e prendere appunti, l’aula sarà dotata di connettività wifi per permettere a tutti di navigare sul web, scaricare software che verranno utilizzati per l’OSINT e testare i servizi che verranno illustrati durante il corso.

I destinatari del corso OSINT sono prevalentemente coloro che ricoprono la figura di Consulente Informatico Forense, Investigatore Privato, Avvocato ma anche Forze dell’Ordine, CTU, CTP, CT PM, Responsabili dei Sistemi Informativi, Responsabili di Sistemi di Pagamento, Responsabili di Progetti Internet/Intranet, Responsabili E-Commerce, Sistemisti e operatori del settore ICT, Studi d’Ingegneria Forense, Responsabili della Sicurezza Informatica, Responsabili EDP e CED, Responsabili di Rete, Amministratori di Rete, Responsabili di Siti Web, Studenti Universitari, Consulenti Tecnici, appassionati di Cyber Crime e Cyber Security, Consulenti Informatici e Giornalisti.

Il corso si terrà Brescia, in Via Cefalonia 70, presso lo Studio Ingegneria Informatica Forense dell’Ing. Michele Vitiello.

Per informazioni e iscrizioni, s’invita gli interessati a utilizzare la pagina Eventbrite realizzata per l’evento.